Galleria Edonè: conversazione con G.Bosco



Galleria EDONè
via Cavour,39

sulla mappa al numero 2




Collezionista dal 1988 Giovanni Bosco è l’anima della galleria Edonè. Uomo dai modi garbati e appassionato d’arte, dal 2011, con la collaborazione del figlio Livio, porta avanti pioneristicamente per Vittoria, il progetto di una galleria aperta e polifunzionale.
Uno spazio bello, luminoso con i pavimenti decorati della tradizione siciliana e alte volte, che si affaccia sulla parte storica di via Cavour.
Bosco presenta la mostra "4 pittori per dire Sicilia": Guttuso, Fiume, Migneco, Caruso. 
Di ciascuno degli artisti mi parla con pazienza e generosità.

Un cenno alle opere esposte. Tralascio i due artisti più popolari, Guttuso e Fiume, per parlare degli acquerelli di Giuseppe Migneco, opere intense con una certa forza stilistica che rimanda all’espressionismo tedesco e che compendiano tre temi: figure di pescatori e contadini (tema fondamentale nella sua produzione trattato con verghiana modalità), un ritratto di donna e un nudo di donna, insolito per l’artista.  
Tratto deciso, costruzioni fitte, figure solide, cromatismo potente (si è parlato di cromatismo vanghoghiano) caratterizzano le opere di Migneco. E’ un espessionismo maturo e sincero e una sicilianità che emerge per la struggente durezza dei suoi personaggi.
Nasce a Messina nel 1908. Si trasferisce a Milano, dove nel 1937 è tra i fondatori del movimento "Corrente" che raggruppa artisti provenienti da diversi orizzonti culturali, con il comune intento di aprirsi alla cultura moderna europea, rifiutando l'isolamento culturale imposto dalla politica fascista.Nel dopoguerra Migneco affina il suo gusto per il "realismo sociale"  filtrando l'influsso dei pittori murari messicani. Negli anni cinquanta la fama, ormai consolidata, consacra Giuseppe Migneco fra i maestri dell’arte italiana contemporanea, espone nelle più prestigiose gallerie nazionali ed estere. Nel 1958 partecipa alla XXIX Biennale d’arte di Venezia.  Migneco si spegne a Milano il 28 febbraio del 1997.


E poi le opere di  Bruno Caruso. Maestria e tratto raffinato emerge dai disegni a china e nelle incisioni (acquaforte) esposte, insieme ad un olio puntillista con una atmosfera intrigante e straniante. Le figure di Caruso sono forti, inquietanti, gli sguardi fissi e intensi.Un passato di impegno e critica sociale, Caruso è fine intellettuale dagli interessi molteplici.
Nato a Palermo nel 1927. Ha fatto studi classici e si è laureato in giurisprudenza. Vive e lavora a Roma.
E’pittore, disegnatore, incisore, scrittore, storico dell’arte e fine conoscitore di marmi. Noto in Italia e all'estero, è senza dubbio tra i pittori contemporanei più importanti. Ha viaggiato molto e ha fatto incontri straordinari.
La sua attenzione si è da sempre rivolta agli aspetti etici e civili dell'uomo, dai temi più caldi della sua terra natale (la Sicilia appunto) a quelli più globali, come la guerra, i manicomi, la natura.
Non è possibile inquadrare in una corrente artistica specifica lo stile di Bruno Caruso, egli stesso dice “ Non credo di appartenere ad una scuola. La mia è una pittura figurativa che non si può collocare in uno degli -ismi di questo tempo".







Edonè, con uno sforzo ammirevole ha organizzato altri eventi in contemporanea in altri luoghi della città: 
“Stilisticamente Diversi”,spazio Gallenti, Via dei Mille ang. via Bixio, Vittoria
“Onirico Siciliano” retrospettiva del pittore  Jean Calogero,  locali Scivers, Via Garibaldi 181, Vittoria

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